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Dita a martello Deformità

Dita a martello

Dita a martello

Le dita a martello sono tipiche deformità del piede spesso associate ad altre patologie come l’alluce valgo o l’artrite reumatoide.


Indossare scarpe, soprattutto se a punta stretta o poco morbide provoca parecchio dolore quando sono presenti uno o più dita con questa deformità: non è solo un problema estetico del dito quanto un susseguirsi di alterazioni ossee e cutanee che rendono difficile camminare o correre, tra cui la comparsa di callosità ed ipercheratosi (ispessimenti della cute) che coinvolgono non solo il dito colpito ma anche la pianta del piede.

Le dita dei piedi sono costituite ciascuna da tre falangi ( ad eccezione dell’alluce che ne ha solo due): più vicina ai metatarsi (verso la gamba) c’è la falange prossimale,  quindi la falange media, ed infine la falange distale (dove c’è l’unghia). Nella deformità del dito a martello il dito si iperestende ( si eleva in alto) nel passaggio tra metatarso e falange prossimale (articolazione metatarso-falangea) e si flette nel passaggio tra falange prossimale e media (articolazione interfalangea prossimale), assumendo una forma che ricorda quella del martelletto del pianoforte.

Quando la flessione riguarda anche l’articolazione interfalangea distale ( tra falange media e distale) il dito piega anche la falange distale, appoggiando l’unghia al suolo e assumendo una forma incurvata ad arco simile ad un artiglio (dito in griffe).

Cause

Il dito si deforma a martello quando avviene una distensione e successiva rottura dei legamenti e della capsula articolare  dell’articolazione metatarso-falangea che causa instabilità del dito. Ma cosa provoca queste alterazioni all’interno dell’articolazione? Tutta una serie di patologie che influiscono sul sistema muscolo-tendineo del piede determinandone uno squilibrio biomeccanico. 

L’alluce valgo è sicuramente una delle patologie più frequentemente correlate a dito a martello. Nell’ alluce valgo, oltre alla presenza della tipica sporgenza mediale del primo metatarso, l’alluce devia lateralmente verso le altre dita comprimendole e obbligandole a flettersi (in particolare il secondo dito). Può anche verificarsi una sovrapposizione o una sottoposizione dell’alluce con il secondo dito. Anche l’alluce rigido può associarsi a dita a martello per il sovraccarico sulle dita vicine causato in questo caso dalla scarsa funzionalità dell’alluce, che è appunto rigido.

La conformazione del piede ha un certo grado di incidenza nello sviluppo delle dita a martello, ad esempio nelle persone con piede cavo  la volta plantare  è particolarmente accentuata e il peso del corpo ricade solo sul tallone e sule dita del piede, motivo per cui  possono assumere la forma a martello o a griffe.

Il piede è anche un distretto anatomico frequentemente bersaglio delle patologie reumatiche come l’artrite reumatoide che affliggono tendini e articolazioni dando luogo al cosiddetto piede reumatico, in cui è presente dolore, difficoltà a camminare e deformità anche molto evidenti, tra cui le dita a martello.

Tra le altre cause  che contribuiscono alla formazione di dita a martello rientrano eventi traumatici o da stress ripetuto, come l’uso abituale di scarpe troppo strette in punta e rigide. Le scarpe con il tacco ad esempio modificano l’atteggiamento dell’avampiede esercitando un sovraccarico sul primo metatarso e flettono il secondo dito. Anche le scarpe non comode o non adeguate all’attività da svolgere, utilizzate di frequente, possono peggiorare le deformità delle dita.

Infine anche una conformazione del metatarso più lunga del normale può essere responsabile di queste deformità, così come esiti di fratture o di interventi chirurgici pregressi.

Sintomi

Le dita del piede svolgono un ruolo importante non solo quando si mantiene la stazione eretta, ma anche nella sequenza dei passi, dove contribuiscono ad esercitare la forza propulsiva. Oltre a rappresentare un difetto estetico, le dita a martello provocano un dolore persistente alle dita deformate, soprattutto mentre si cammina e quando si indossano le scarpe. Ben presto, per lo sfregamento delle calzature, compaiono sul dorso della falange flessa delle callosità, spesso infiammate ed arrossate, che possono anche infettarsi od ulcerarsi. Nelle fasi successive compare anche il dolore sotto la pianta dei piedi subito prima dell’attaccatura delle dita ( metatarsalgia):  questo dolore è dovuto al sovraccarico sui metatarsi  ed alla loro eventuale “ caduta”. In questa parte della pianta del piede si sviluppano spesso vistose ipercheratosi plantari (duroni).

Nel caso delle dita a griffe, in cui anche l’ultima falange è flessa, le unghie delle dita colpite sono appoggiate direttamente al suolo e possono mostrare aumenti di spessore, deformazioni e callosità a causa dei continui sfregamenti e microtraumi a cui sono sottoposte.

Diagnosi

L’esame del piede da parte del medico permette non solo di evidenziare le dita a martello, ma anche altre deformità eventualmente presenti ( alluce valgo, piede cavo, ecc) che permetteranno di indirizzare la scelta del trattamento.

La radiografia è utile per verificare il grado di deformità, l’eventuale lussazione tra la prima falange del dito colpito e il metatarso e mette in evidenza eventuali cause delle dita a martello ( alterazioni da piede reumatico, deformazioni dell’alluce, ecc) o alterazioni a carico di articolazioni e ossa vicine.

Trattamento

Fermo restando che per curare un dito a martello occorre curare anche la patologia sottostante che l’ha determinato, in genere si cerca di gestire questa deformità  con accorgimenti e trattamenti non chirurgici. La chirurgia si riserva a quelle condizioni che presentano lesioni di lunga durata, grave dolore, oppure se le deformità sono molto estese, o se sono coinvolte più dita, e si effettua con interventi di artrodesi o di correzione dei tendini .

Il trattamento conservativo (non chirurgico) consiste in: 

  • Utilizzo di scarpe ampie ed adeguate ,morbide, non strette in punta e con poco tacco
  • Cura delle irritazioni e ulcerazioni della cute per evitare infezioni
  • Protettori  in silicone per calli e duroni
  • Uso di plantari da inserire nella scarpa che aiutano a controllare gli squilibri muscolo-tendinei responsabili della metatarsalgia e delle dita a martello, automodellandosi in base alla pressione subita dal piede, in modo che risulti più stabilizzato e sostenuto
  • Farmaci antinfiammatori ed eventualmente infiltrazioni locali di cortisone

Le informazioni contenute in questo sito sono presentate a solo scopo informativo, in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento, e non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica. Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata o eventuali dubbi.

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