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Alluce valgo Alterazione anatomica

Alluce valgo

Alluce valgo

L'alluce valgo (popolarmente chiamato anche “cipolla”) è una patologia del piede abbastanza comune, caratterizzata dallo spostamento laterale del primo dito del piede verso le altre dita e, nei casi più seri, dal suo accavallamento con il secondo e terzo


In questa patologia, la deviazione laterale dell’alluce si associa a deviazione mediale (verso l’interno del piede) della testa del primo metatarso (l’osso lungo dell’avampiede che si articola con la prima falange dell’alluce): ne risulta una vistosa sporgenza lungo il profilo interno del piede che entra  in conflitto con la calzatura e determina  dolore,  arrossamento e callosità fino in alcuni casi ad evolvere in borsite ed ulcere cutanee.

Inoltre l’alluce valgo, oltre al difetto estetico e alla sintomatologia dolorosa che provoca, può comportare squilibri posturali causati dall’alterato appoggio del piede: ripercussioni che possono manifestarsi non solo nel piede (sviluppo di artrosi), ma anche a carico di tutto l’arto interessato, compresi anca e colonna vertebrale.

Cause
Sebbene chiunque possa in linea teorica essere affetto da alluce valgo, va sottolineato che è un disturbo che interessa maggiormente le donne, con una maggiore incidenza nella popolazione femminile di età compresa tra i 40 e i 60 anni, dovuta alla maggior fragilità del tessuto connettivo.

Le cause note più comuni dell’insorgenza dell’alluce valgo possono essere congenite, dovute a  malformazioni costituzionali e a predisposizione genetica, e acquisite, tra cui annoveriamo:

  • Alcune patologie, come ad esempio artrite reumatoide e gotta, malattie del tessuto connettivo e malattie neuromuscolari;
  • Alterazioni post-traumatiche;
  • Alterazioni biomeccaniche come il piede piatto e il piede cavo;
  • L’utilizzo continuativo di calzature non adeguate alla propria fisiologia del piede, ovvero scarpe troppo strette , troppo piccole o con il tacco troppo alto, che costringono l’alluce in una posizione innaturale e non permettono il corretto movimento del piede.

Esiste anche una forma di alluce valgo giovanile, tipica dell’età evolutiva che spesso associa familiarità, difetti torsionali degli arti inferiori e piede piatto.

Sintomi

In corso di alluce valgo, i sintomi sono variabili da persona a persona e connessi ai cambiamenti nell’anatomia del piede.

La protuberanza, determinata dalla sporgenza mediale ( lungo il profilo interno del piede)della testa del primo metatarso, causa dolore ed arrossamento e tende a peggiorare con l’utilizzo delle scarpe. Questa sporgenza è indicativa dello stato infiammatorio in corso e può associarsi a borsite (processo infiammatorio che riguarda la borsa sierosa, ossia una piccola sacca che contiene liquido sinoviale) e ad ulcerazioni della cute causate dallo sfregamento con la scarpa.

Inoltre l’alluce in questa patologia devia progressivamente verso le altre dita del piede, comprimendole e obbligandole a flettersi (in particolare il secondo dito): queste dita assumono la cosiddetta forma “a martello”, ossia si flettono nella loro articolazione intermedia  fino ad assumere il classico atteggiamento ad artiglio, che predispone alla comparsa di calli e ulcere sul dorso delle dita. Può anche verificarsi una sovrapposizione o una sottoposizione dell’alluce con il secondo dito. Nelle fasi successive compare anche il dolore sotto la pianta dei piedi subito prima dell’attaccatura delle dita (metatarsalgia):  questo dolore è dovuto al sovraccarico sui metatarsi ed alla loro eventuale “caduta”. In questa parte della pianta del piede si sviluppano spesso vistose ipercheratosi plantari (duroni).

Diagnosi 

Già ad un primo esame fisico obiettivo, il medico riconoscerà facilmente la presenza di alluce valgo, in quanto la deformazione è evidente. Potrà inoltre valutare la capacità di movimento dell’alluce con l’effettuazione di alcune semplici manovre. In sede di valutazione clinica, l’esame baropodometrico permetterà di valutare la qualità dell’appoggio a terra del piede, la flessibilità e qualità del passo e eventuali alterazioni nella deambulazione.

 

Una radiografia sotto carico del piede interessato,  potrebbe invece essere utile per poter valutare la gravità del disturbo ed eventuali cause congenite e acquisite ed anche per poter monitorare eventuali peggioramenti nella deformazione dell’alluce. La radiografia permette infatti di misurare l’angolo tra alluce e piede e le sue variazioni. Spesso è necessario approfondire con Risonanza Magnetica Nucleare per studiare il grado di condropatia, escludere altre patologie, valutare eventuali segni di flogosi o presenza di microfratture da stress.
Solo una volta stabilita la gravità della deformazione dell’alluce, sarà possibile stabilire un protocollo terapeutico adeguato al singolo caso.

 

Trattamento conservativo

Diversi sono i trattamenti a disposizione per l'alluce valgo: la scelta dipende dalla gravità del disturbo e dalla quantità di dolore che provoca. I trattamenti conservativi non sono in grado di modificare la deformità ma aiutano ad alleviare la sintomatologia. Le misure che possono essere adottate sono:

  • impacchi di ghiaccio sulla parte interessata, per ridurre il dolore e l’infiammazione;
  • somministrazione di farmaci antinfiammatori;
  • uso di calzature ampie e comode, che rispettino l’anatomia del piede;
  • uso di plantari nelle calzature che consentono la corretta distribuzione del peso corporeo, evitando un sovraccarico nell’avampiede;
  • uso di divaricatori per alluce valgo per la correzione dell’allineamento dell’alluce indicati in caso di alluce valgo non operabile e nell’alluce valgo giovanile;
  • trattamenti fisioterapici mirati a ridurre il dolore e l’infiammazione;

Trattamento chirurgico

La chirurgia dell’alluce valgo viene eseguita quando la terapia conservativa non ha sortito effetto e quando è presente un’importante deformazione che causa dolore persistente, carico del piede alterato e intolleranza alle calzature. Lo scopo dell’intervento è quello di correggere la deformità della base dell’alluce e di riallineare correttamente metatarso e alluce.

L’osteotomia correttiva del primo metatarso, si realizza eseguendo una sezione ossea a livello del metatarso, riportando la testa metatarsale nella sua sede corretta e stabilizzandola con una vite. Vengono privilegiate metodiche chirurgiche minimamente invasive, quali le tecniche percutanee che prevedono piccole incisioni sulla cute e la correzione avviene con piccoli strumenti : questo permette una riduzione dei tempi chirurgici, la ripresa immediata delle deambulazione con apposita calzatura post operatoria e un veloce recupero funzionale.


Le informazioni contenute in questo sito sono presentate a solo scopo informativo, in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento, e non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica. Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata o eventuali dubbi.

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