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Vene varicose Circolazione sanguigna

Le vene varicose

Le vene varicose

Le vene varicose sono vene superficiali dilatate e tortuose che colpiscono essenzialmente gli arti inferiori delle persone di entrambi i sessi, con una netta prevalenza del sesso femminile.


I vasi sanguigni possono assumere un colore blu o violaceo e sono aumentati di volume in larghezza e lunghezza. Per adattarsi allo spazio ridotto che occupavano quando erano di dimensioni normali, assumono un andamento tortuoso e serpentiforme che li rende ben visibili ad occhio nudo sulla superficie cutanea. Le vene varicose costituiscono un vizio non solo estetico ma anche di carattere medico, in quanto responsabili in alcuni casi, se non opportunamente gestite, di complicanze quali l’ulcera vasale o la tromboflebite.

Le vene che potenzialmente possono evolvere in varici presentano una debolezza congenita delle loro pareti, in cui sono presenti minor quantitativi di elastina e collagene: risultano quindi meno elastiche e non svolgono correttamente il loro compito che è, come per tutte le vene del corpo, quello di portare il sangue di ritorno dai tessuti periferici al cuore. Tutte le vene inoltre presentano nel loro interno delle piccole valvole a forma di semiluna che si aprono per direzionare il flusso di sangue verso l’alto (in direzione del cuore) e si chiudono per evitare che torni indietro, fluendo in senso contrario. Se le pareti del vaso sono meno elastiche e le valvole allentano la loro chiusura non si verifica un’adeguata spinta del sangue a senso unico verso l’alto e si crea reflusso verso il basso con ristagno di sangue e dilatazione permanente delle vene. 

Si possono distinguere vene varicose vere e proprie o varici tronculari quando sono coinvolte le vene safene ( grande e piccola safena), varici reticolari se interessano vene di minor calibro afferenti alle safene ed infine le teleangectasie che riguardano vasi di calibro inferiore a 1 mm e che appaiono come ragnatele violacee o blu (quelli che si chiamano comunemente capillari rotti).

Fattori di rischio e condizioni favorenti lo sviluppo delle vene varicose:

  • Il sesso femminile: gli ormoni sessuali femminili (estrogeni e progesterone) riducono il tono della parete venosa e rallentano la circolazione sanguigna;
  • L’età avanzata: con l’età le vene iniziano a perdere la loro elasticità e le valvole riducono la loro capacità di funzionamento;
  • La predisposizione ereditaria in famiglia;
  • Il sovrappeso e l’obesità che aumentano la pressione sulle vene;
  • La stipsi cronica che ostacola il ritorno di sangue venoso verso l’alto;
  • I lavori che richiedono la permanenza in piedi per tempi prolungati;
  • Il fumo: il monossido di carbonio ed il catrame danneggiano le pareti vasali;
  • L’ utilizzo per almeno un periodo superiore a 5 anni di anticoncezionali orali;
  • Il caldo che causa vasodilatazione;
  • La gravidanza per il cambiamento degli ormoni e per la pressione pelvica esercitata dall’utero gravido;
  • La presenza di coaguli di sangue o di anomalie vascolari;
  • Altre condizioni come l’uso abituale di abbigliamento stretto, la vita sedentaria o la postura errata.

Sintomi

Il sintomo tipico di queste vene ingrossate, tortuose e ben visibili sulla superficie della pelle è il senso di pesantezza di una o entrambe le gambe che si avverte maggiormente durante la postura eretta, mentre si allevia durante la deambulazione ed il riposo. Anche la sensazione di dolore può essere presente, oltre all’affaticabilità e al senso di tensione. Inoltre può comparire prurito della pelle e possono verificarsi crampi muscolari notturni.

Quando le vene varicose sono presenti da tempo, possono verificarsi delle complicazioni anche molto importanti, tra cui la comparsa di alterazioni cutanee (arrossamenti e pruriti) che possono progressivamente aggravarsi con lo sviluppo di iperpigmentazione di colore brunastro e lipodermatosclerosi , condizioni nelle quali microemorragie e travaso di liquidi e proteine nei tessuti sottocutanei si associano ad ispessimento cutaneo (le gambe diventano dure e fibrotiche). La complicanza più grave e temibile è la formazione di ulcere venose spesso molto dolenti che possono infettarsi e richiedere terapie mirate e prolungate.

Altra grave complicanza legata all’insufficienza venosa è la tromboflebite superficiale: la formazione cioè di coaguli all’interno di una vena superficiale dilatata. In corso di tromboflebite generalmente si avverte dolore lungo il decorso della vena, tumefazione ed eventuale arrossamento dell’area colpita e dell’arto interessato. La trombosi venosa profonda è invece una grave patologia trombotica che riguarda le vene profonde e che va tempestivamente curata per il rischio di embolia polmonare.

Diagnosi

Il medico valuta i distretti venosi colpiti da varici e il grado di interessamento. Inoltre raccoglie i sintomi e valuta la presenza di fattori di rischio (come sovrappeso, fumo e gravidanza). Nel caso di vene varicose di lunga data che causano dolore e gonfiore o se presenti eczemi o alterazioni della pelle viene consigliata l’esecuzione di un’ecografia venosa (ecocolordoppler) che verifica le alterazioni del flusso sanguigno e l’eventuale interessamento delle vene profonde.

Trattamento

Prevenire la formazione di vene varicose è di fondamentale importanza e si attua con semplici regole che salvaguardano la salute generale: smettere di fumare, dimagrire se in sovrappeso, svolgere abitualmente esercizio fisico, modificare la dieta per controllare la stitichezza cronica ed evitare la stazione eretta prolungata. Qualora le vene varicose richiedano di essere trattate, il medico potrebbe raccomandare:

  • L’utilizzo di calze a compressione progettate appositamente per stringere le gambe in modo costante migliorando, così, la circolazione e alleviando il gonfiore e il senso di pesantezza. In genere, sono più strette alla caviglia per favorire il ritorno venoso e sono  disponibili con 2 compressioni alla caviglia differenziate: 12-14 mmHg per problemi circolatori leggeri e tendenza alle vene varicose; 15-18 mmHg per insufficienza cronica leggera, vene varicose, gonfiori e gravidanza.
  • I trattamenti endovascolari come la laserterapia o la terapia con radiofrequenza sono procedure mini-invasive che permettono di eliminare le vene varicose.
  • La terapia sclerosante che consiste nell'iniezione all'interno della vena di soluzioni che irritano le pareti della vena e ne determinano la chiusura.  La terapia sclerosante trova la sua principale applicazione nel campo delle varici più piccole.
  • L’intervento chirurgico: la flebectomia consiste nella rimozione del tratto venoso interessato ed è in genere indicata solo in caso di fallimento dei trattamenti precedenti e in casi di vene varicose estremamente ingrossate.

Le informazioni contenute in questo sito sono presentate a solo scopo informativo, in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento, e non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica. Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata o eventuali dubbi.

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