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Piede diabetico Diabete

Il piede diabetico

Il piede diabetico

Una preoccupante complicanza cronica del diabete


Il piede diabetico è una grave complicanza del diabete, in cui si sviluppano diverse alterazioni legate sostanzialmente a due conseguenze croniche di questa malattia metabolica: la vasculopatia periferica e la neuropatia diabetica. Le alterazioni anatomiche e funzionali  possono coinvolgere tutte le strutture anatomiche del piede ( cute, ossa, muscoli, legamenti, ecc): una lesione molto pericolosa è l’ulcera diabetica perché, se complicata da gravi infezioni ,può evolvere in gangrena, con il rischio di amputazioni importanti  dell’estremità colpita, costituendo cosi un grave rischio per la salute dell’individuo.

Per fortuna oggi la patologia del piede diabetico desta grande attenzione e controllo da parte del sistema medico: la malattia viene seguita con un approccio multidisciplinare che permette al diabetologo di collaborare con un team di specialisti che  si occupano della prevenzione, della diagnosi e della cura di questa grave condizione medica, riducendo i casi di amputazione e aumentando l’aspettativa di  vita dei pazienti.

Nel piede diabetico sono riscontrabili sintomi e segni che possono essere legati alla vasculopatia periferica ( piede ischemico), alla neuropatia diabetica( piede neuropatico) e alle infezioni ( piede infetto).

1 piede ischemico: il piede riceve un alterato apporto di sangue, per cui appare freddo, le punte delle dita diventano cianotiche, i talloni presentano ferite e lacerazioni. E’ presente dolore, difficoltà a camminare e lacerazione dei tessuti.

2 piede neuropatico:  il piede perde progressivamente la sensibilità tattile, termica, e dolorifica. Inoltre la riduzione del tono muscolare e l’ipotrofia dei muscoli causano presenza di dita a griffe o ad artiglio, sovrapposizione delle dita, prominenza delle teste metatarsali. Ne consegue un alterato carico plantare che comporta la comparsa di deformità nell’ appoggio plantare ( cavismo del piede) ed  ipercheratosi (ispessimenti della cute come calli e duroni), al di sotto della quale possono formarsi ematomi da schiacciamento ( che potrebbero portare a sviluppare un’ulcera).

Inoltre si possono verificare edema e riduzione della sudorazione con cute secca, squamosa, dura e presenza di fissurazioni che, se aggredite da batteri, potranno sviluppare infezioni anche gravi.

3 piede infetto: la presenza di infezioni nel piede diabetico mette a rischio di amputazione e anche di vita l’individuo. Tipici sintomi sono il cattivo odore, il  prurito tra le dita, l’ arrossamento, le callosità infette con lesioni purulente e il gonfiore diffuso.

I sintomi

Tra i sintomi più comuni troviamo:

  • formicolio e sensazioni inusuali ai piedi, come delle punture di spillo;
  • riduzione della sensibilità ai piedi (neuropatia sensitiva);
  • cicatrizzazione difficoltosa;
  • deformazione delle dita e dei piedi;
  • tagli e lesioni alla cute che tendono a non guarire;
  • alterazione del colore della pelle dei piedi;
  • piedi sempre freddi;
  • infezioni batteriche ai piedi
  • cattivo odore
  • ipercheratosi

Il trattamento

La cura delle lesioni del piede diabetico prevede:

  • la detersione della lesione e la stimolazione dei processi riparativi. La pulizia chirurgica oppure  enzimatica o autolitica (con idrogel) per eliminare i tessuti devitalizzati, separandoli dal tessuto ancora sano. 
  • le medicazioni avanzate con prodotti che sostituiscono le funzioni fisiologiche della cute e che risultano facili da usare, rimovibili senza dolore, modellabili, traspiranti ed impermeabili ai batteri
  • la terapia antibiotica corretta e prolungata)
  • la terapia antidolorifica
  • lo scarico plantare (plantari e  scarpe ortopediche
  • i trattamenti per migliorare la circolazione
  • terapie avanzate vac e ossigeno terapia iperbarica

Prevenzione 

La prevenzione delle lesioni del piede diabetico riveste un ruolo molto importante per i malati di diabete a rischio di sviluppare questa patologia:  i piedi vanno esaminati tutti i giorni per scongiurare la presenza di pelle macerata, calli ed ispessimenti, lavati ed asciugati bene, idratati con creme a base di urea  per mantenere la cute elastica. Inoltre occorre evitare temperature troppo fredde o troppo calde, prestare attenzione alla pedicure evitando di tagliare le unghie troppo corte o di ferirsi, evitare di togliere da soli duroni e calli. Anche non camminare mai a piedi scalzi e utilizzare scarpe adeguate, senza tacchi o punte strette, ben chiuse ed indossate con le calze aiutano il piede a proteggersi da eventuali traumi e alterazioni di carico. A questo proposito l’uso di calze di ridotto spessore, prive di cuciture e di eccessive compressioni a livello del polpaccio contribuiscono a proteggere il piede e a prevenire lesioni da sfregamento e da compressione: l’unione nella tessitura di fibre funzionali di  Crabyon ( derivate dalla chitina di granchio) conferiscono inoltre una benefica azione traspirante ed antibatterica. Questi accorgimenti, uniti ai controlli medici e all’ osservanza delle terapie prescritte sono basilari per salvaguardare i piedi da conseguenze anche molto gravi.


Le informazioni contenute in questo sito sono presentate a solo scopo informativo, in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento, e non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica. Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata o eventuali dubbi.

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