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Tendinopatia Tendini infiammati Infiammazione

Sindrome di De Quervain

Sindrome di De Quervain

Un dolore sul dorso del polso lungo il suo profilo interno e alla base del pollice, che si acuisce compiendo movimenti di lateralità e di presa di oggetti, può essere alla base di una infiammazione, conosciuta come sindrome o tenosinovite di De Quervain.


Un dolore sul dorso del polso lungo il suo profilo interno e alla base del pollice, che si acuisce compiendo movimenti di lateralità e di presa di oggetti, può essere alla base di una infiammazione, conosciuta come sindrome o tenosinovite di De Quervain.

Due tendini, in questo punto del polso, corrono affiancati  alla base del primo metacarpo (che è l’osso della mano con cui poi si articola la prima falange del pollice):

  • L’abduttore lungo del pollice che serve a spostare il pollice in posizione perpendicolare al palmo ( abduzione)
  • L’estensore breve del pollice che ha la funzione di estendere la prima falange del pollice e collabora nella sua abduzione.

Entrambi questi tendini sono la terminazione di muscoli che provengono dall’avambraccio e a livello del polso, corrono rivestiti da una guaina sinoviale all’interno del primo canale degli estensori: un canale osteofibroso che ha lo scopo di fare da puleggia ai tendini che devono seguire i movimenti delle ossa del primo dito.

Nella sindrome di De Quervain è proprio la guaina sinoviale ad infiammarsi e questo ne causa un aumento di volume che rendere difficoltoso e doloroso lo scorrimento dei tendini all’interno del canale: in termini medici infatti la sindrome di De Quervain è una tenosinovite ( infiammazione dei tendini e della guaina sinoviale) stenosante (perché si verifica un conflitto con le pareti del canale).

Si distingue una prima fase della malattia, in cui l’infiammazione della guaina determina la produzione di liquido sinoviale in eccesso ( fase essudativa) ed una seconda fase , in cui la produzione di liquido comincia ad arrestarsi, ma iniziano fenomeni di proliferazione a carico della guaina, che la rendono ispessita (fase nodulare), determinando un consistente intralcio allo scorrimento dei tendini.

Cause

La sindrome di De Quervain può interessare entrambi i sessi, ma è più frequente nel sesso femminile e tipica dell’età che va dai 30 ai 50 anni.

Alla base di questa patologia, si riconoscono diverse cause:

  • Una certa predisposizione individuale
  • Lo svolgimento di attività lavorative che prevedono movimenti ripetitivi del polso come avviene ad esempio nell’uso continuativo del mouse, nel movimento del cucito o se si suona abitualmente uno strumento musicale
  • Alcune attività sportive sempre per lo stesso motivo, come il ping pong ed il tennis
  • L’esecuzione di un movimenti improvvisi traumatici
  • Le malattie reumatiche come l’artrite reumatoide
  • Su base ormonale nelle donne nel periodo successivo al parto.

Sintomi

Il sintomo tipico e primario è la presenza di un dolore localizzato sul lato dorsale e laterale del polso, alla base del pollice, in corrispondenza dello stiloide radiale(che è una proiezione di forma conica dell’estremità del radio più vicina al polso, situata in posizione laterale) che, nei casi più gravi, tende ad irradiarsi verso il pollice e lungo l’avambraccio.

Il dolore nella sindrome di De Quervain si accentua tipicamente con alcuni gesti della mano, come afferrare oggetti, stringere il pugno o ruotare il polso.

Nelle fasi più avanzate della patologia, può essere evidente una tumefazione lungo il decorso dei tendini, e può rendersi visibile un nodulo sottocutaneo duro, dolente alla palpazione.

Nelle forme più croniche può comparire deficit funzionale con difficoltà ad estendere e flettere il polso e formicolio ed intorpidimento del dorso del pollice.

Diagnosi

Oltre ad una visita specialistica, che evidenzierà la zona che corrisponde al primo canale del carpo tumefatta e dolente alla pressione, la sindrome di De Quervain viene investigata generalmente tramite ecografie muscolo-tendinee che mettono in evidenza il canale e lo spessore della guaina sinoviale. La radiografia può rendersi utile per verificare l’eventuale presenza di artrosi della base del pollice (rizoartrosi).

Durante la visita specialistica alcuni test manuali sono in grado di rilevare difficoltà nel movimento e manifestazioni tipiche di dolore, aiutando di fatto ad emettere un sospetto diagnostico corretto: durante questi test, lo specialista potrà contrastare il pollice del paziente con il suo e chiedere di flettere il primo dito, oppure chiederà di chiudere la mano a pugno con il pollice chiuso nelle dita e flettere il polso lateralmente verso il mignolo (test di Finkelstein), verificando la comparsa di dolore nella sede in cui corrono i due tendini interessati dalla sindrome.

Trattamento conservativo

Nelle fasi iniziali della sindrome di De Quervain il trattamento conservativo può ridurre lo stato di infiammazione della guaina e la sintomatologia. Diversi trattamenti possono essere  intrapresi, tra cui:

  • Applicazioni di ghiaccio nella zona dolente
  • Esecuzione di un bendaggio elastico per ridurre l’edema
  • Mettere a riposo il pollice con un tutore che immobilizzi il polso e la prima falange del pollice
  • Sedute di ionoforesi
  • Ultrasuoni, tecarterapia
  • Assunzione di farmaci antinfiammatori ( FANS) per bocca
  • Infiltrazioni di corticosteroidi

Chirurgia

I casi di tenosinoviti di De Quervain che non rispondono ai trattamenti conservativi e che determinano una sintomatologia severa, sono candidati ad intervento chirurgico, in particolar modo se si tratta di lesioni croniche. ( fase proliferativa/nodulare). L’intervento è in genere ambulatoriale ed  in anestesia locale, richiede piccole incisioni ed un recupero abbastanza agevole. Lo scopo della chirurgia è quello di aprire il canale fibroso e liberare i tendini dalla compressione, pulendo chirurgicamente la guaina spessa e ingrossata e i suoi fenomeni proliferativi.

Nel post-operatorio il protocollo riabilitativo prevede una mobilizzazione graduale del pollice, sia passiva che attiva. Già nei primi giorni dopo l’intervento, per evitare aderenze e rigidità , si inizia a mobilizzare con cautela il pollice ed il polso. Successivamente per circa due settimane è indicato l’uso di un ortesi per polso con presa per il pollice, e la progressione degli esercizi di mobilizzazione. La fase di potenziamento muscolare ed il ritorno completo alle attività quotidiane avviene nell’arco di qualche settimana.


Le informazioni contenute in questo sito sono presentate a solo scopo informativo, in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento, e non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica. Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata o eventuali dubbi.

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